LABORATORIO DI POESIA

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LE VOCI DI SE’ E DEGLI ALTRI MONDI

Il Laboratorio di Poesia “Le voci di sé e degli altri mondi” è un corso – un luogo – un porto aperto a tutti coloro che vogliono esprimere quello che hanno dentro mediante il potere magico ed evocativo delle parole. 
Un potere che è delle parole quanto dello scrittore: in questo senso, nasce un fruttuoso intersecarsi di pratiche di scrittura e di introspezione.
E’ una via, un sentiero da percorrere, per chi ama la bellezza misteriosa e profonda della vita.
Come dice Nadine Gordimer, scrittrice Sudafricana . “Scrivere è vivere”
Il linguaggio poetico, vissuto come esperienza di vita oltre che linguistica, può essere chiave musicale e percettiva per capire noi stessi e il mondo in cui viviamo (o in cui vorremmo vivere).
Blanchot, in “Lo spazio letterario”, asserisce che scrivere è percepire il continuo ed inesauribile mormorio dell’essere.
La poesia e la narrativa non sono un grimaldello per forzare la saracinesca della realtà, ma un modo diverso di guardare tutto ciò che esiste rivelando se stessi al di là di quello che appare (che sembra a noi, che sembra agli altri). 
Emanciparsi da questa apparenza e penetrare in altre realtà non è un compito facile, e la scrittura e il pensiero si scambiano l’essenza e l’immagine.  La metafisica su cui si basano le pratiche orientali è un potente strumento capace di far accedere ad uno sguardo che aiuti ad accrescere la consapevolezza in modo sensato; l’apertura di un panorama filosofico che riesca ad esplorare le fonti segrete dell’atto creativo realizza una gestione più profonda e sicura dei mezzi con cui ciò che è secretum (nascosto) viene alla luce. 
“C’è bisogno di un mondo di sogno – come diceva il filosofo della scienza Paul K. Feyerabend – per scoprire i caratteri del mondo reale (che in realtà potrebbe essere solo un altro mondo di sogno)”.
Vi è un flusso incessante, intimo e magico, fra vita e scrittura, scrittura e vita, se stessi e gli altri.
Uno dei modi in cui questo flusso può essere percepito e convogliato, l’Oriente l’ha sempre chiamato “meditazione”. 
La meditazione nelle sue svariate forme (autocoscienza, percezione, trascendenza, ascesi) aumenta il grado di autocoscienza fino a pervenire (come limite) alla gestione di una semplicità in grado di riassumere la complessità, di implicarla;
in altri termini, la meditazione è il modo con cui si percepisce quello che c’è, ma che solitamente non si vede o viene tralasciato. In questo senso, la meditazione è quindi la via per la gestione delle forze di cui si servono l’arte, l’intuizione, l’introspezione.
Le parole sono “rivelazione” di un “qualcosa” che nasce dal continuo “incontro” fra il mondo interiore (lo spazio interno dell’esperienza soggettiva) e la materia di cui sono fatte le cose 
Le parole fluttuano dalla realtà all’immaginario, da impulsi informi simili a odori/colori alla pagina scritta, dai sensi alla mente.
L’immaginario fluisce dentro di noi e sgorga “fuori” attraversando la realtà fisica e vitale della scrittura, colorandosi degli eventi e delle emozioni fino ad essere percepibile e visibile come “forma”.
La scrittura favorisce la conoscenza delle diverse realtà dell’essere, dell’uomo e del mondo, unendo il corpo alla mente tramite suoni e segni che hanno significati visibili e nascosti.
La lingua spazia in tutti i campi dell’esperienza umana, esplica la stessa esigenza di essere ed esistere.
Quest’alchimia è tanto più potente quanto più, l’attenzione viene portata sui movimenti che conducono il significato al significante, l’implicito all’esplicito – occorre, cioè, vedere il passaggio, il divenire della poiesis più da vicino possibile. 
La relazione fra il razionale e l’irrazionale dev’essere adeguatamente sondata prima di attraversare avanti e indietro inavvertitamente la soglia fra queste due ‘componenti’.
Ogni persona ha il diritto di “giocare”“sperimentare”“fare esperienza” per riconoscersi come originalità creativa, attiva, solidale, consapevole, responsabile, libera. Si insegna il linguaggio, e si conduce l’espressione a consapevolezza: filosofi, teologi, mistici e artisti hanno nei millenni accumulato conoscenze raffinate e profonde per aiutare chi sperimenta: occorre farne tesoro. 
E’ tanto importante conoscere i grandi artisti quanto sperimentare l’improvvisazione, mostrare come si ‘coglie l’attimo’ e come ci si può relazionare con un’ispirazione. 
Questa conoscenza, se diviene una facoltà attiva, può non soltanto permettere di introdursi all’improvvisazione (in qualunque forma di arte o produzione) ma anche di comprendere il fluire dell’improvvisazione altrui (ma poi, tutto è improvvisazione).
In questo laboratorio si scopre, ci si mette in gioco, si liberano energie… raccontando e raccontandosi 
Teoria e pratica si compenetreranno in attività stimolanti e coinvolgenti, che, partendo dalla percezione sensoriale e dalla analisi di testi, arriveranno fino alla scrittura profonda e all’azione poetica.
Si può capire il mondo ed esprimere se stessi attraverso le parole…
 
Il Corso si articola in 13 incontri di due ore ciascuno
Quota di partecipazione: Euro 250
Orario: 20.30 – 22.30
Giorno: Mercoledì
Periodo:  7 Marzo – 13 Giugno
Docenti: Alessandro Scarpellini – Martino Giorgi
 
*gli argomenti sono qui esposti in modo sommario; la dinamica delle lezioni fonderà i temi (qui di seguito elencati) in una collaborazione dinamica fra i partecipanti. 
 
Programma:
Scrittura
– La rosa di Paracelso
– La scrittura come continuo ed inesauribile mormorio dell’essere
– La magia delle parole
– Gioco delle parole nascoste (workshop)
 
– L’interno l’esterno; la realtà / l’immaginazione
– Lettura di versi di autori contemporanei
– Parole … che parlano (workshop)
 
– La scrittura come freccia scoccata da un arco
– Cut up, finali ed altro
– Il Gioco dello Scassinatore Nucleare (workshop)
 
– Il rapporto contenuto /forma
– Pause e silenzi
– Il gioco dei punti e delle virgole (workshop)
 
– Lasciarsi andare / emozionarsi / comunicare / riflettere
– Acrostici ed altro (workshop)
 
– Il suono delle parole e la poesia
– Il verso,  la metrica, la fonetica
– Rime, rimette, allitterazioni… ed altri giochi fonetici (workshop)
 
– Raccontare e raccontarsi
– Immaginazione, sensorialità, realtà
– Gioco delle metafore profonde (workshop)
 
– Ascoltare le cose, la gente, il mondo
– Punti di vista
– Il gioco degli oggetti, delle situazioni diverse (workshop)
 
– La scrittura profonda e sensoriale
– Il gioco della musica misteriosa (Workshop)
 
– La poesia breve
– Haiku
– Il gioco della poesia breve e dei significati nascosti (workshop)
 
– Conclusione del Corso: revisione (trim and cut)
– Verifiche del Lavoro svolto
 

Programma:
Filosofia e meditazione
·       Presentazione della Filosofia Orientale 
·       Il Tao: cenni filosofico-metafisici. 
·       L’etica del non-attaccamento (Buddhismo – Taoismo) 
·       Nichilismo passivo e nichilismo attivo 
·        L’Illuminazione 
 
·       Il Rituale: Li 
·       La Sincerità (o ‘Spontaneità’): Makoto 
·       La Purificazione: Misogi 
·       La Contemplazione: Mono no Aware 
·       La Comprensione: Satori 
 
·       Letture Zen e Shintoiste
·       I Koan e il sorprendente, l’illogico
·       Teorie della comunicazione (psicologia, pragmatica, logica) 
·       L’esercizio, la pratica e l’improvvisazione 
·        I “Linguaggi Segreti dell’Assoluto” (tantrismo) 
 
·       Improvvisazione e musica
·       Improvvisazione e composizione 
·       Improvvisazione e ascolto
·      Improvvisazione e precognizione

Presentazione: Mercoledì 21 Febbraio, ore 21.00

Inizio: Mercoledì 7 Marzo, ore 20.30