Nunzio D’Erme (Osservatorio Repressione)
Matteo Di Fiore (Potere al Popolo)
Simone Selmi (USB Fed. Pisa)
Camilla Diurno (Cambiare Rotta)
Coordinamento per il boicottaggio di Israele
Menù: Polenta funghi e parmigiano, rosticciana con le rape, dolce
Vegetariani (su richiesta) polenta, strudel di verdure, dolce
15 € studenti – 20 € lavoratori
—
In questo anno politico che ci è alle spalle abbiamo promosso moltissime iniziative in solidarietà con la Resistenza palestinese, contro la guerra, per la difesa di welfare, salari e pensioni, per il diritto alla casa e alla sanità pubblica.
Il DL Sicurezza, Legge dello Stato dopo il colpo di mano del governo Meloni, amplia in maniera esorbitante le fattispecie di reato per gli attivisti politici, sociali, sindacali e di movimento, per cui dovremo affrontare e resistere alle maglie della repressione, che certo non fermeranno la nostra predisposizione alla lotta, al fine di rompere i meccanismi di un sistema che ci porta diritti in scenari di guerra interna contro le classi sociali subalterne e di guerra guerreggiata ai nostri confini.
Già oggi gli strascichi che ci portiamo dietro i percorsi di lotta sono una serie di denunce per le quali alcuni nostri compagni andranno a processo.
Nella manifestazione del 23 novembre 2023, in un corteo dall’aeroporto civile, all’aeroporto militare di Pisa, contro il traffico di armi e i rapporti in campo militare tra Italia e Israele, un nostro compagno è stato denunciato, imputandogli i reati di “Accensioni ed esplosioni pericolose” e “Resistenza a pubblico ufficiale”, riferendosi ai fumogeni per dare visibilità alla manifestazione stessa.
Nel presidio del 4 dicembre 2023 un’altra denuncia è stata comminata allo stesso compagno, durante un presidio di boicottaggio di Carrefour, catena legata a doppio filo con lo stato sionista e terrorista di Israele nell’espansione coloniale sulla terra di Palestina e nel rifornimento di pacchi alimentari all’IDF, esercito impegnato nel genocidio dei palestinesi e negli altri fronti di guerra aperti da Israele in tutto il Medioriente. Anche questa volta il reato imputato è sempre per un fumogeno.
La repressione ci criminalizza per l’utilizzo di due fumogeni in una città trasformata in hub strategico per le guerre fomentate da USA, UE e NATO, in cui passano costantemente dalla base di Camp Darby e dall’Aeroporto Militare di Pisa armi destinate a massacrare popoli aggrediti dall’imperialismo.
Nonostante la vicinanza ed il supporto concreto di avvocati solidali, i costi vivi di ogni procedimento sono esosi e non possono ricadere sulle spalle dei singoli compagni e compagne. Per noi vale lo slogan “Tocca uno Tocca Tutti”.
Nonostante la vicinanza ed il supporto concreto di avvocati solidali, i costi vivi di ogni procedimento sono esosi e non possono ricadere sulle spalle dei singoli compagni e compagne. Per noi vale lo slogan “Tocca uno Tocca Tutti”.
Nella giornata di sabato 22 novembre raccoglieremo i fondi necessari a coprire le prime spese per sostenere i costi di quella che si preannuncia come una stagione di ritorsioni poliziesche e giudiziarie a contrasto del conflitto di classe e al fianco della Resistenza palestinese che si sta preannunciando su tutta la linea, soprattutto dopo la nostra decisione di “bloccare tutto” iniziata con gli scioperi del 22 settembre e del 3 ottobre.
Mai come in questa fase la lotta per un mondo emancipato dalla barbarie della guerra è non solo legittima ma urgente, mai come in questi momenti deve scattare in tutti e tutte noi una reazione di solidarietà e sostegno attivo da parte di tutti e tutte le solidali.
Al fianco del popolo palestinese, contro le politiche di guerra del governo Meloni, sollecitiamo a partecipare alla giornata di sabato 22 novembre.
La solidarietà è un’arma. Usiamola.


