2 GIUGNO ANTIMILITARISTA

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2 giugno, nessuna celebrazione per una Repubblica militarista!
 
Appello per una giornata di lotta regionale all’Aeroporto Militare di Pisa!
 
No all’ampliamento dell’hub militare con l’hangar per mezzi prodotti da Leonardo Spa e da Lockheed-Martin da 40 milioni!
Dopo l’assemblea nazionale del 24 maggio a Roma rilanciamo la manifestazione regionale del 2 giugno verso la manifestazione nazionale del 21 Giugno in Piazza Vittorio!
 
Contro riarmo, guerra, difesa comune e il genocidio del popolo palestinese
Per la pace e il disarmo!
Fuori l’Italia dalla NATO!
Israele Stato terrorista, stop al genocidio!
Abbassare le armi, alzare i salari!
Nel contesto di guerra mondiale a pezzi nel quale siamo inseriti, con questo invito chiamiamo alla costruzione di una forte mobilitazione regionale in occasione del prossimo 2 giugno, giorno in cui Governo e istituzioni locali celebreranno una festa della Repubblica con connotazioni fortemente militariste e guerrafondaie, contraddicendo platealmente il dettato costituzionale.
In questo contesto, la Toscana si sta sempre più trasformando in una zona strategica per alimentare le guerre, attraverso lo sviluppo di un’ industria militare che conta 107 aziende attive, dai piccoli fabbricanti di munizioni sino ai grandi esportatori come Leonardo SPA e le aziende operanti nella logistica, che utilizzano indistintamente mezzi su gomma, infrastrutture portuali e aeroportuali.
A sostenere, proteggere e finanziare questo reticolo di morte tutti i soggetti che compongono il partito trasversale della guerra, da chi governa la Regione e le altre amministrazioni locali, alle “opposizioni” variamente collocate, ma sempre unite nel proteggere il business, le basi militari e gli insediamenti NATO come quello a Rovezzano.
Dal centro-“sinistra” alla destra una sola voce di consenso si alza intorno all’ampliamento e al consolidamento delle infrastrutture di morte nel nostro territorio, come abbiamo visto rispetto alla base militare che si intende costruire a Pisa e Pontedera, con un investimento di oltre 500 milioni di euro sottratti ai fondi per la coesione sociale. Consenso che si palesa anche all’interno del comparto scolastico del nostro territorio tramite progetti di PCTO o di orientamento con le forze armate che diventano vere e proprie occasioni di arruolamento o indottrinamento ai valori della guerra, ne è un esempio il progetto a cura dell’Esercito che si è tenuto ad inizio 2025 per l’orientamento in uscita delle classi quinte di un istituto di Pomarance indirizzato alla “carriera in divisa”.
Un processo di militarizzazione che attraversa anche le università con il sempre più chiaro obiettivo dell’ibridazione tra civile e militare attraverso il dual use. Assistiamo al proliferare di partnership e relazioni tra apparati militari, aziende belliche, come la Leonardo Spa, e le università. Possiamo citare il caso di studentesse e dottorandi che frequentemente partecipano all’esercitazione annuale Mare Aperto della Marina Militare. Sul piano della sinergia tra civile e militare Pisa è un’eccellenza, soprattutto grazie alla Scuola Superiore Sant’Anna: cittadella della guerra e cittadella universitaria.
E ancora è evidenza di questo consenso l’utilizzo di infrastrutture ad uso civile nel transito di armi, con la ferrovia e il canale dei navicelli in ingresso e uscita dalla base USA di Camp Darby, al fianco della quale non a caso si dovrebbe insediare la base militare dei reparti speciali italiani GIS/Tuscania. Tra l’altro, dopo l’insediamento del ComFoSe (Comando delle Forze Speciali) dell’esercito italiano dentro camp Darby, si andrebbe a chiudere un cerchio micidiale di insediamenti bellici, trasformando il nostro territorio in un obiettivo militare di primo piano per qualsiasi “nemico esterno” costruito ad arte per legittimare ogni politica bellicista.
Intorno a queste basi militari si sviluppano i principali nodi logistici, dal Porto di Livorno all’Aeroporto Militare di Pisa, da cui partono le armi verso qualsiasi teatro di guerra, dall’Est Europa al Medio Oriente e ben oltre.
Dall’Aeroporto militare Dell’Oro vengono inviate regolarmente le armi e gli aiuti militari diretti in Polonia, attraverso i quali il nostro paese continua l’attiva compartecipazione alla guerra in Ucraina, così come in Libia e in altre aree del mediterraneo, parte integrante della proiezione di guerra dell’Unione Europea e della NATO.
Sempre all’interno dell’Aeroporto Dell’Oro si tengono gli International Training Center, realizzati dalla 46a Brigata Aviotrasportata: la stessa che mentre viene portata agli onori della cronaca per aver trasportato in Italia alcune famiglie palestinesi vittime della guerra genocidaria di Israele, addestra, in base al memorandum di cooperazione militare Italia – Israele, gli aviatori israeliani che scaricano le bombe sugli stessi palestinesi.
Oltre agli elementi evidenziati poco sopra bisogna aggiungere la recente notizia dello stanziamento di 40 milioni per la costruzione di un hangar che ospiterà aerei da trasporto truppe e merci: il C130J prodotto dalla Lockeed Martin e il C27J della Leonardo Spa.
Nella fase attuale, in cui il nostro paese è pienamente coinvolto nella complicità con il genocidio del popolo palestinese per mano d’Israele, tanto quanto nella svolta militarista dell’Unione Europea e nell’aumento delle spese militari al 2% e oltre del PIL, distruggendo lo stato sociale e abbassando i salari come richiesto e indicato dalla NATO, riteniamo necessario dare vita a una forte mobilitazione a livello regionale, che manifesti concretamente un’opposizione totale ai guerrafondai, indipendente da chi fa della lotta contro il riarmo e la guerra una merce di scambio elettorale.
Un appello, il presente, che si inserisce nel solco del percorso che ha portato all’assemblea nazionale del 24 maggio e alla manifestazione nazionale del prossimo 21 giugno a Roma, promossa da oltre 60 realtà politiche, sindacali, pacifiste e associazionistiche, unite nell’intento di rilanciare un movimento contro la guerra autonomo ed indipendente da una “sinistra” istituzionale che, dopo oltre 20 anni di politiche belliciste dei loro governi, vorrebbe ricostruirsi oggi – ridotta all’opposizione di un governo fascistoide al quale ha spalancato le porte – una legittimazione su un terreno dirimente come quello della pace e della guerra, rispetto al quale occorre la massima chiarezza e coerenza, non certo la doppiezza di chi ha votato e vota per le armi all’Ucraina e poi si straccia ipocritamente le vesti in piazza a favore della pace.
A pochi giorni di distanza dal vertice NATO all’Aja del 24-26 giugno, nel quale si vareranno ulteriori piani di riarmo con la richiesta a tutti i partner di investimenti che superino il 3% del PIL, la manifestazione del 21 giugno sarà un importante passaggio di ricomposizione e di unità di tutto un mondo pacifista, internazionalista e antimperialista ancora ben presente nel paese.
Prime realtà promotrici:
– Potere al Popolo Toscana
– Associazione La Rossa
– Comunità Palestinese Pisa e Firenze
– Cambiare Rotta Pisa
– Cantiere Sociale Versiliese
– Circolo Agorà
– Forum Ambientalista Toscano
– Giga, Gruppo di insegnanti di Geografia Autorganizzati
– Rete dei Comunisti Toscana
– Unione Sindacale di Base, Fed.Toscana
– Coordinamento per il boicottaggio di Israele Pisa
– Associazione Culturale Ilio “Dario” Barontini, Livorno
– Comitato Palestina Siena
– Cravos Associazione Stusentesca
– Sinistra Progetto Comune San Casciano Val di Pesa
– Collettivo Artistico Russoli, Pisa